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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

L'addio. Secondo Franco Battiato. Secondo me. Secondo la psicologia.

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Ho letto una breve frase, che è quasi una poesia, scritta da Franco Battiato insieme al filosofo Manlio Sgalambro. Ve la propongo perché tratta l'argomento di cui oggi voglio parlarvi: " L' Addio ". ................ "QUIETE DOPO LA TEMPESTA". "Verrà un nuovo temporale e finirà l' estate, la quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori, come il dolce malessere dopo un addio. Poche le cose che restano alla fine." (Franco Battiato - Manlio Sgalambro) . .................. "Verrà un nuovo temporale e finirà l'estate". Temporale che segna la fine dell'estate. Ricordo che era così quando ero piccola: verso ferragosto, o pochi giorni dopo, era facile che avvenisse un improvviso violento temporale. Di solito era preceduto da una giornata in cui una nuvola veniva spesso raggiunta da un'altra. A quella poi se ne aggiungevano ancora, nere e gonfie di pioggia, fino a coprire il cielo e il suo azzurro. Quell'...

Sull'amicizia: un rapporto da non tradire mai

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Ho letto una frase di Martin Luther King molto bella e molto vera: "Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici." Mi ha colpita questa frase. Forse perché l'amicizia, per me, è il sentimento che più dà un senso alla vita, il più profondo, il più importante, il più autentico, quello che deve fare da sottofondo a qualunque altro sentimento in un rapporto che sia positivo e di totale fiducia, quella fiducia che non deve mai essere tradita. E il silenzio di un amico è forse il comportamento che più mi ferisce. Vi racconterò una bella leggenda che amerei tanto fosse veritiera, e chissà, io lo voglio credere. È il mito di "Damone e Finzia" e della loro amicizia senza confini. Ve la riporto così come l'ho letta. Poi, come sempre, vi darò la mia interpretazione psicologica, dove appunto sarà l'amicizia l'argomento principe. .......... INTRODUZIONE: Damone e Finzia sono i due protagonisti di una leggenda greca, che sim...

Considerazioni e analisi del mito di Ero e Leandro

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Ovidio venne ispirato da questa incredibile storia d'amore, al punto che incluse la loro coppia nelle sue "Eroidi" per celebrare così la prova di coraggio e di abnegazione di Leandro, e l'attesa ansiosa di Ero per essere raggiunta dall'amante. Questo malgrado la tempesta sul mare che avrebbe reso impossibile l'attraversata. Nella lettera XVIII di Ovidio si legge l'amore assoluto e devoto per Ero: "Non ti avrò dunque mai se non quando lo vorrà il mare, nessun inverno dunque mi vedrà felice? " e ancora: "o avrò sano e salvo il premio della mia audacia o la morte sarà la fine di questo amore affannoso." Nella lettera XIX troviamo la risposta di Ero: " Troppo lungo è ogni indugio che ritarda la nostra gioia; perdona la mia confessione. Il mio amore non è paziente." Infine scopriamo che la ragazza è turbata dall'assenza dell'amato, e malgrado le continue rassicurazioni e dimostrazioni che lui le dà, Ero di lascia prendere d...

Ero e Leandro: quando l'assoluto è l'amore

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  Credo che questa sarà l'ultima leggenda che vi narro, per raccontarvi di un amore infinito. O per lo meno, mi prenderò una pausa da questi fantastici miti. Perché amo tanto le fiabe e le leggende? Bè, perché rispecchia il mio ideale di fantasia, di sogno, e soprattutto di amore. Ciò non m' impedisce di camminare con forza lungo le strade accidentate, spesso tortuose e deludenti, della realtà della vita. Anzi, come ho già scritto, io indosso robustissime scarpe chiodate per scalare la vita. Ma è soprattutto custodire questa magica dimensione parallela, ciò che mi dà forza. In fondo è la stessa che da bambina, delicata di salute, mi teneva compagnia nelle lunghe giornate di febbre quando leggevo la mia "Enciclopedia della Fiaba", costituita da quattro enormi volumi di leggende e racconti, provenienti da tutto il mondo. Allora tutto intorno svaniva. E rimaneva solo quel mondo. Quel mondo che la mia fantasia, a ogni descrizione della fiaba che leggevo, tramutava in imma...

L'idealizzazione della bellezza attraverso il mito

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Pigmalione e Galatea Ancora un mito da utilizzare come spunto e riflessione psicologica. Oggi vi propongo il mito di Pigmalione e Galatea, raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi. È un racconto molto romantico e particolare che, oltre che il rapporto con l'arte, mette in luce dei meccanismi psicologici, nello specifico ciò che viene definito "effetto Pigmalione". ................ STORIA DEL MITO DI PIGMALIONE E GALATEA. Pigmalione era un eccellente scultore, abitante nell'isola di Cipro. Era solo, senza una compagnia femminile, questo perché aveva una cattiva considerazione delle donne, non trovando nessuna abbastanza degna del suo interesse e del suo amore. Decise così di scolpire personalmente una statua con sembianze di donna, qualcuna che fosse perfetta secondo il suo ideale. Scolpì infatti, con l'avorio, una donna bellissima, assolutamente perfetta. Scelse come materiale l'avorio perché fosse bianca e pura come lui la desiderava. Il risultato fu talmente f...