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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

L'ansia e i suoi diversi aspetti - Capitolo2

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ESPLORARE PIÙ A FONDO. Uno dei metodi più utilizzati per scoprire le informazioni nascoste nella parte più profonda della mente è stato descritto da Bresler (1990). La maggior parte di noi ha già sperimentato una qualche forma di comunicazione proveniente da una parte di noi stessi più profonda e generalmente più saggia (intuizione). L'approccio di Bresler, noto come "La tecnica del consigliere interno", intende dare voce e forma con l'immaginazione alla saggezza interna, questo mentre si è tranquilli e rilassati. Eseguite con calma il seguente esercizio. ESERCIZIO: 1) Chiudete gli occhi e rilassatevi 2)Con l'immaginazione visualizzare il vostro consigliere interno (per esempio quando faccio questo esercizio vedo il mio consigliere come un vecchio saggio simile a mago Merlino: barba bianca...ecc ) 3) Presentatevi al vostro consigliere interno. Scusatevi con lui, o con lei, per non averlo ascoltato di più in passato e chiarite che d'ora in avanti sarete più dis...

L'ansia e i suoi diversi aspetti - Capitolo1

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Abbandoniamo per un po' fiabe e riflessioni personali per riprendere un linguaggio più tecnico, pur se sempre raggiungibile a tutti, che riguarda argomenti prettamente inerenti alla mia professione di psicologa clinica. Oggi vorrei affrontare un argomento che credo appartenga, in maniera più o meno significativa, a tutti: parlo dell'Ansia. Da quella cosiddetta "sana", a quella più devastante e quindi meno gestibile perché diventa patologia. Non più quindi quell'ansia che spesso ci protegge, che ci è necessaria per affrontare prove importanti come gli esami scolastici, ad esempio, o ancora, certi imprevisti che la vita ci presenta e in cui l'ansia diventa utile per renderci più "attivi", ma quella che ci prevarica e non riusciamo a gestire. Vediamo quindi di fare insieme un percorso comprensibile a tutti, e che riguarda i vari stadi di questo stato d'animo che a volte ci blocca diventando negativo, altre ci serve per reagire in modo positivo a sit...

Le ferite del cuore

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Ho descritto molte volte la sensazione di sentirmi come dentro una bottiglia di vetro trasparente. È una bottiglia panciuta, che mi permette di raggomitolarmi dentro, nel suo fondo, ma ha un collo molto lungo e stretto, talmente lungo e stretto che è impossibile risalire verso l'uscita di questa bottiglia. È di vetro trasparente, e da lì, posso vedere tutto ciò che avviene, che osservo, sia attraverso che da dentro la mia "prigione/bottiglia". E lei mi isola dal resto, da ciò che vedo e non posso vivermi, né farmi vivere perché fuori da me. Così non mi rimane altro che pensare su ciò che vedo. Oddio quanto penso, e quanto tempo ho per farlo: tutto il tempo che mi resta da vivere. E quante, le domande senza risposta! Qualcuno ha detto "non farti domande se non puoi avere risposte", altri invece correggono e dicono "non farti domande se non vuoi ascoltare le risposte". Io credo che di risposte non ce ne siano per nessuno, oppure ci sono quelle che ognuno...

Riflessioni sul desiderio

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Molto tempo fa, lessi un articolo di giornale che parlava del desiderio. Diceva così, e lo riporto esattamente come dal testo: "L'etimologia più importante della parola è affascinante: de-siderium, e indica il punto morto che si crea nel cielo quando cade, o sembra cadere, una stella." Desiderio quindi come vuoto da colmare. E questo bisogno, questa necessità che è di tutti gli esseri viventi, è originato quindi da una mancanza, un'assenza, un vuoto appunto, che vuole essere colmato. Una necessità per vivere, come un assetato in un deserto ha bisogno di bere, o come chi non riesce a respirare ha bisogno di ossigeno. Ovviamente, affinché non sia un sentimento ancora più astratto di quanto non sia, dobbiamo dargli dei contorni, definirlo, concretizzarlo in qualche modo: attraverso il pensiero ad esempio, uno di quei pensieri che vengono chiamati "sogni ad occhi aperti". Questi sogni sono formati in realtà di visualizzazioni ad occhi chiusi, perché è attraverso...

La bellezza della Vita

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Sto ascoltando un cd di De Andrè, il tredicesimo e ultimo album composto prima della sua morte. Me lo regalò un amico. È un De Andrè molto diverso da quello degli inizi. Si chiama "Anime Salve" questo cd, e lo ascolto sdraiata sul mio letto, nella mia camera, nell'azzurro di questa mia camera forse un po' troppo da adolescente. Io ho adorato De Andrè e lo adoro ancora, probabilmente perché il tempo non mi ha cambiata, non "dentro" almeno. Anch'io come Branduardi, nella sua bella "Confessioni di un malandrino" potrei cantare: "le parole e i pensieri sono gli stessi", e non so se è stato un bene, ma sono questo. Irrimediabilmente questo. E ascolto le parole di De Andrè che passano dallo stereo alle mie orecchie, ed entrando nella mia testa attraversano il pensiero. E sorrido, perché mi sembra di entrare anche nella sua di testa, quella di De Andrè dico, e nel suo modo di vedere la vita, ma non è presunzione: è "sentire". Senti...