Questo nuovo Spirito del Natale


Mi sono accorta di una cosa strana quest'anno.
Io guardo spesso fuori dalla finestra.
Mi piace guardare il mondo, anche quando è solo una briciola di mondo.
D'estate, quando le finestre sono spalancate, mi affaccio proprio, così: con i gomiti sul davanzale, il mento che poggia sulle mani aperte a coppa a racchiudere le guance, gli occhi attenti, curiosi alla vita.
E alle persone che la vivono questa vita.
E guardo gli altri palazzi, quelli vicini, a loro volta con le finestre aperte oppure chiuse.
E le persone sedute fuori sui terrazzini, che si sventolano per il caldo se è estate.
D'inverno, invece, anche loro dietro i vetri chiusi, perché riesco a riconoscerne le sagome.
Cose così insomma.
Poi, dove vivo io, anche se in una zona abbastanza centrale ci sono tanti alberi a dividere in due la strada larga, quella che corre sotto e davanti al palazzo che abito.
E sono alberi pieni di foglie nella bella stagione, con la chioma folta, ricca di un bel verde intenso.
E, anche se sembra una poca cosa, a me dà la sensazione del respiro della natura.
Il respiro della Terra.
Quel respiro e quel colore che spezzano il grigio della città
Poi, verso sera tardi, all'improvviso, dietro quelle tante finestre, ecco accendersi le luci che illuminano il buio fuori.
E così d'inverno.
Anzi, specialmente d'inverno, tutto risplende di più nel contrasto di quel buio che arriva prima.
Verso inizio dicembre, poi, vedo apparire dietro quei vetri le varie decorazioni allestite in attesa del Natale.
Così le luci aumentano, arricchite da quelle piccoline, quelle lucine nate per incorniciare finestre e vetri.
E tutto diventa colore, e "calore", e allegria, e speranza di una maggiore solidarietà tra le persone.
Speranza di amicizia.
E di sorrisi immediati.
Come un prendersi tutti per mano, in un girotondo attorno alla Vita.
E ogni cosa si riveste di magia.
Quest'anno invece, stranamente, ho visto subito da inizio novembre diverse finestre e balconi delle case già decorate, già rese un po' fiabesche, con tanto più anticipo rispetto agli altri anni.
Forse per deviazione professionale, o semplicemente come già detto perché sono molto curiosa, e mi faccio mille domande, mi sono chiesta come mai.
Perché questa voglia così generalizzata di anticipare la Magia del Natale?
Io una risposta me la sono data, come psicologa certo, ma soprattutto come essere umano che vive una quotidianità sempre più difficile.
Perché ogni giorno, a ogni telegiornale, in ognuno dei tanti programmi informativi, mi rendo conto del numero sempre più crescente di notizie brutte, notizie intrise di violenza, di prevaricazione verso i più deboli.
Genitori che uccidono figli, figli che uccidono genitori, tante le ormai troppo numerose "baby gang" che picchiano, e seviziano, e massacrano i più deboli, i più fragili, quelli che girano soli perché senza nessuno.
Forse è l'estrema vigliaccheria che mi colpisce, ciò che mi disgusta: quell'essere in tanti contro uno.
E non uno forte, in grado comunque di difendersi almeno un po' in mezzo a tanti, no!
Uno solo, e anche fragile.
Allora credo che quelli che non fanno parte del mondo violento.
Quelli che come me si "gelano" a certe notizie, e sentono quel vuoto interno che diventa troppo difficile da riempire con quel niente che dà l'assenza di risposta, anche loro come me vogliono risposte.
Così vi dico quella che ho trovato io.
Che non so se è "la" risposta, ma è ciò che mi do' a questa domanda.
Accendiamo prima quelle piccole ma potenti luci che solo il Natale, come nessun'altra Festa dell'anno dà il pretesto per farlo, perché così illuminiamo l'anima e accendiamo il cuore!
Come quando si è piccoli e si ha paura del buio, c'è quella porta aperta che rischiara, che avvicina agli altri, e tranquillizza.
Non è la stessa cosa questa voglia di luci natalizie, lo so.
E non risolve, certo che no.
Ma è così bello sognare un po'.
Credere che se accendiamo prima, tutti insieme, queste piccole luci, sarà come un filo rosso che unisce e ci accomuna.
Che la violenza si attenuerà insieme alla paura.
Bello convincersi fortemente in qualcosa che sia molto più di un semplice illusorio sperare: è CREDERE!
Credere che le cose potranno cambiare in meglio.
E le cambieremo tutti insieme.
Con forza, mettendo da parte rassegnazione, e senso di vuoto, e di inutilità.
Credere che potremo modificare una quotidianità che fa paura, che spegne la luce degli occhi.
Scriveva Bertolt Brecht:

"Chi combatte rischia di perdere, ma chi non combatte ha già perso".

Ed è vero.
Ma io, che adoravo i cartoni animati di Walt Disney, preferisco una sua frase che dice così:

"I sogni si avverano se si ha il coraggio di crederci".

Io questo coraggio ce l'ho, ne ho tanto!
E credo ce l'abbiano davvero in molti questo coraggio.
Magari nascosto in una piega della propria anima, ma che non hanno la forza e la volontà di risvegliarlo questo coraggio di ritrovare i propri sogni.
La forza e la volontà di credere.
E forse hanno scordato di averlo questo coraggio.
Perché la vita dei sognatori è dura, difficile, costa fatica continuare a credere, e la delusione è sempre dietro l'angolo.
Così ti convinci che è più semplice seguire la "routine".
La consuetudine di una quotidianità che regala pochi brividi di emozione, che appiattisce la fantasia, perché ti dicono che se cresci devi abbandonare i sogni.
E non c'è errore più grande: è come spegnere la luce, e chiudere gli occhi solo per dormire.
Peter Pan, il mio eroe di quando ero piccola, affermava: "solo chi sogna può volare".
L'immaginazione e la speranza sono viste come capacità e forza di elevare l'individuo al di sopra delle difficoltà, delle meschinità, e delle delusioni che spesso la vita riserva.
Ma "L'isola che non c'è" può apparire quando non l'aspetti più!
Per questo credo fermamente che il buio di questo nuovo mondo troppo violento, dove le persone rimangono imbozzolate nel loro guscio protettivo ma privo di magia, non avrà più bisogno del pretesto del Natale per riempire di lucine la propria casa, i propri occhi, ma soprattutto il proprio cuore.
Questo atto di coraggio e di fiducia DEVE essere fatto, perché solo così porterà alla salvezza ogni essere umano, ogni forma di vita.
La salvezza del Mondo, del suo "cuore".
E dentro il cuore, la sua Anima.

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