Tante verità per affrontare con più leggerezza la Vita
È vero che leggo tanto e, inevitabilmente, mi capitano durante la lettura frasi belle e meno belle, o che non mi regalano niente e mi lasciano indifferente.
Ma è anche vero che spesso le vado a cercare certe frasi, certi pensieri di studiosi importanti, o brani di poesie, o ancora, stralci di romanzi famosi, tutto ciò che di interessante e sconosciuto possa incuriosirmi insomma.
Perché io sono una persona molto curiosa.
Tremendamente curiosa!
Così vado su internet e trovo cose belle e cose brutte, pensieri superficiali e pensieri profondi, informazioni intelligenti e informazioni stupide.
Tutto e il contrario di tutto.
Come sempre nella vita.
Ma questa frase senza autore mi ha colpita, perché è un consiglio, nella sua evidente metafora, che trovo estremamente giusto, vero, bello. E intelligente.
Una metafora che aiuta chi è in difficoltà a tenere stretta, con la mano chiusa a pugno, la propria dignità, il proprio orgoglio, e soprattutto la forza, per poi rialzarsi e non venire calpestati.
Come insegnava quel "Grande Saggio" di nome Gandhi:
" la vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a danzare sotto la pioggia".
E anche questo è un consiglio fantastico e pieno di Vita!
Ci sono tanti modi in cui le persone, "gli altri", possono calpestarti con le modalità più svariate.
Con i falsi pietismi, con l'indifferenza, con il silenzio, con l'allontanarsi, perfino con il disprezzo e il senso di superiorità ... infiniti insomma.
Infiniti come i diversi lati dell'animo umano, spesso imprevisti se emergono da presunti amici, da conoscenti, perfino da parenti a volte.
Lati inaspettati, fatti anche di luce certo, ma troppe volte di insostenibili ombre.
Ricordo un detto popolare che mia mamma mi ripeteva spesso: " ricordati che tutti sono pronti a salire sul carro dei vincenti, salvo scendere al volo, e con altrettanta velocità, quando questi iniziano a perdere!"
Io non ci credevo, forse perché quando si è piccoli o molto giovani, testa e cuore non hanno ancora sufficiente esperienza della vita, e la sua visione è ancora non intaccata dalla diffidenza, salvo eccezioni dati da eventi o situazioni dolorose.
Anche se trovo, a tutt'oggi, quel detto circa la natura umana, un po' cinica.
Però quella frase che ho messo all'inizio mi ha colpita per la sua verità, per quella logica dettata sicuramente da esperienze che hanno spento la fiducia verso il prossimo.
Così la fiducia ha lasciato spazio alla delusione.
Sia da psicologa, per le tante esperienze di storie raccontate da pazienti giovani e meno giovani, che da "persona", per le situazioni non sempre facili o felici che la vita ti mette di fronte, consiglio a tutti questa "strategia": se sei in ginocchio fai finta di allacciarti le scarpe!
Altro motto che mia mamma mi insegnò quando qualche amica mi dimostrava invidia?
Eccolo: "meglio fare invidia che pietà".
Era una grande maestra di vita la mia mamma, forse un po' eccessiva nella cautela penserete, ma nella realtà di oggi si è rivelata essere molto utile.
In una società che trasforma il reale in virtuale, dove con un click sul cellulare fai sparire qualcuno "bloccandolo", magari solo per incomprensioni non chiarite, dove decidi di rispondere o non rispondere a un messaggio o a una chiamata, dove credi di avere migliaia di amici che si chiamano "follower" e magari, in carne ed ossa, non ne hai neppure uno...
Ecco che allora diventa auspicabile non mostrare troppo la propria fragilità.
Che non significa, sia chiaro, non fidarsi di nessuno, o avere una visione della vita troppo pessimistica, o addirittura negativa. No!
No, non è questo. Al contrario.
Significa accostarsi agli altri non attraverso i social, a questo reale sempre più lontano dal vero, e sempre più "finto" nel virtuale.
Significa incontrare l'altro di persona.
Significa parlargli.
E ascoltarlo.
Ascoltarlo per "sentire".
Sentire e avvertire se ti è affine. Se condivide i tuoi valori, i tuoi interessi, le tue idee.
E se le idee a volte differenziano, com'è naturale che sia, allora confrontarsi.
Confrontarsi per comprendersi.
Allora, e solo allora, deciderai se quella persona può diventare un amico/a.
Deciderai se puoi fidarti o meno.
E se alla fine diventerà un tuo amico o una tua amica, se per caso litigherete, non lo cancellerete con un gesto impulsivo e troppo facile dalla vostra rubrica, ma gli direte: "vediamoci, e chiariamoci".
Perché la vita è scambio!
Sempre e soprattutto scambio.
E come scrive il poeta Pedro Salinas: "conoscersi è luce improvvisa".
Allora, forse, con quella persona non sarà necessario fare finta di allacciarsi le scarpe se, in un momento duro della vita, ci ritrovassimo in ginocchio.
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