Per ritrovare quei sogni che la Vita troppo spesso spegne
"Fate in modo che i vostri sogni divorino la vostra vita, affinché la vostra vita non divori i vostri sogni".
È una frase di Antoine De Saint-Exupery, sicuramente un sognatore per eccellenza, se ha avuto la capacità di scrivere un racconto/fiaba divenuto quasi leggenda!
L'avventura del "Piccolo Principe" ha alimentato la fantasia di talmente tanti milioni di persone, tra adulti e bambini, che si fa fatica a non credere -in fondo al proprio cuore- che la storia del protagonista, della saggia volpe, e dei vari personaggi che la abitano, non abbia un fondo di verità.
Che forse il Piccolo Principe è esistito veramente e, come racconta lo scrittore nel suo libro, il pilota di cui narra, quel pilota che precipita con il suo aereo e che nella vastità del deserto incontra quello strano bambino... bè, forse è proprio lui.
Almeno, a me piace crederlo.
Perché, dovete sapere, che nella bellezza del deserto c'è anche quella speranza/certezza che, nella sua vastità, troveremo sempre un pozzo d'acqua per dissetarci.
E per me il "Piccolo Principe" è come quel pozzo d'acqua nel deserto: disseta la mia fantasia quando la vita la vorrebbe prosciugare.
Quella fantasia che ristora e ridà vita, come fa l'acqua a chi attraversa un arido deserto.
E nella vita capita spesso di attraversare metaforici deserti.
La storia del "Piccolo Principe", nata come un racconto per ragazzi -ma per ciò che insegna adatta agli adulti- è una tra le più lette al mondo.
Tradotta in più di 600 lingue, dialetti, ed idiomi.
La stranezza, che assomiglia ai trucchi misteriosi di un Mago, è l'analogia tra la scomparsa del suo narratore, Saint-Exupery, e il protagonista del suo racconto alla fine della storia.
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Nel Luglio del 1944, mentre lo scrittore/pilota solca il cielo durante una missione di ricognizione, il suo aereo scompare sopra il Mediterraneo.
Il suo corpo non fu mai ritrovato, se non quando, nel 1998, venne rinvenuto un braccialetto d'argento vicino a Marsiglia, poi identificato come appartenente a Saint-Exupery.
Questo ritrovamento confermo' la sua morte in mare.
Analogamente, quando il Piccolo Principe si fa mordere da un serpente velenoso nel deserto, per potere tornare al suo pianeta, il suo corpo scompare all'alba, lasciando così la speranza che in realtà sia tornato a casa, nel suo asteroide.
So bene che la storia del Piccolo Principe l' hanno letta praticamente tutti, per questo motivo vi riporterò la trama in poche brevi righe per quei pochi che non la conoscessero.
Narra l'incontro nel deserto del Sahara tra un pilota d'aereo e un misterioso bambino proveniente dall'asteroide B612.
Attraverso il bambino, appunto il "Piccolo Principe" protagonista del racconto, s'incontrano tanti altri personaggi, tante storie, tante importanti e sagge frasi, che contengono altrettante significative metafore.
Le più importanti riguardano l'Amicizia e la capacità di creare "legami".
Tutto ciò che conta davvero nella vita.
Ci ricorda anche di non perdere mai la capacità di stupirsi.
Quella capacità che si ha da bambini e che, troppo spesso, ci dimentichiamo di ritrovare da adulti.
Non voglio, quindi, ritornare su frasi troppo conosciute come "non si vede bene che con il cuore", ovviamente bellissima ma troppo abusata.
No.
Vorrei piuttosto riproporvi un episodio forse sottovalutato nel suo significato più profondo.
Ma andiamo per gradi, e ve lo racconterò.
Per questo motivo, vi aspetto al prossimo post.
A presto!🦊
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