Ancora sulla solitudine
Salve a tutti!
Nell'ultimo post vi ho raccontato un mio sogno, che aveva come argomento di fondo la Solitudine.
Nel commento del sogno, e nella sua interpretazione, avevo concluso rimandando la focalizzazione dell'argomento "Solitudine" al prossimo post.
Allora eccomi: come avrete constatato se mi seguite, mantengo sempre la parola!🙂
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Vediamo prima di tutto, di dare una definizione al termine solitudine in psicologia:
" La solitudine è una condizione e un sentimento umano nel quale l'individuo si isola, o per scelta propria (indole solitaria), per vicende personali, per eventi di vita.
Altra motivazione invece è se viene allontanato o isolato dagli altri esseri umani."
Fondamentale è la differenziazione tra queste due modalità di solitudine: la prima come scelta, la seconda come subita.
Ovviamente questi due tipi di "soggetti solitari" sono decisamente diversi.
I "volontari" della solitudine sono quasi sempre soggetti indipendenti, con una buona consapevolezza di sé, con una curiosità verso l'altro, e con una mente aperta.
Favorisce quindi, oltre una maggiore conoscenza di sé -perché permette di entrare più in contatto con i propri pensieri più profondi- anche la concentrazione e la creatività .
Non provano una tristezza che persiste perché è una scelta precisa, scelta che permette spesso di "ricaricarsi".
Questo è il contrario delle motivazioni che vivono invece i "solitario involontari".
La loro solitudine si basa sulla percezione individuale del proprio legame con gli altri, non su un dato oggettivo.
La persona può sentirsi incompresa, esclusa, alienata.
È una generale sensazione di vuoto anche in mezzo agli altri.
Spesso è associato ad una bassa autostima, a una mancanza di motivazioni, a tristezza, depressione, ansia sociale, e problemi relazionali.
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Possiamo quindi definire la solitudine come scelta: "solitudine positiva".
La seconda, subita per assenza di alternativa: "solitudine negativa".
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Vi riporto una frase di Nietzsche, sulla solitudine, che mi piace molto:
"Nella solitudine il solitario divora se stesso.
Nella moltitudine lo divorano gli altri.
Ora scegli."
Ovviamente è una "proposta/alternativa" provocatoria, come spesso lo è il grande filosofo.
Ma contiene una grande verità .
Esiste, ovviamente, quella fantastica via di mezzo che è la capacità di sapere bilanciare sempre un comportamento che consiste nel sapere gestire verità di vita spesso in conflitto tra loro.
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Vi anticipo, a finalità di questo argomento, la trama e le mie considerazioni circa un libro che ho amato molto: "La solitudine dei numeri primi" scritto da Paolo Giordano.
Alice, la protagonista femminile del romanzo, che soffre di disturbo anoressico per il suo vissuto travagliato, sarà poi lo spunto per dare ampio spazio all'argomento nei miei prossimi post visto il grande aumento di questa patologia.
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