Una nuova leggenda per voi
Nel post precedente vi ho proposto una leggenda giapponese per esprimere nella maniera più delicata, com'è appunto la capacità di leggerezza dei giapponesi, una "delusione d'amore", poi chiarita e risolta dai protagonisti.
Ora vi propongo una nuova leggenda, anche questa del Giappone, che riguarda la tematica dell' amore in una situazione molto diversa.
Parla di un amore intenso e profondo, che però non può evolversi in tutta la potenzialità di questo sentimento perché uno dei due innamorati è sposato.
Come riportato nel prologo della leggenda:
"questo mito giapponese è noto non tanto per la storia in sé quanto per l'importante festival che lo celebra."
............
LA LEGGENDA DI MYOKEN E BUKO.
Come altre leggende del Sol Levante, questa storia nasce dall'amore che sboccia tra due divinità:
la dea Myoken e il dio Buko.
Il loro amore è di quelli immediati, profondi, autentici, ma che non può fiorire come la loro passione richiede, perché Buko è sposato.
Sua moglie Suwa, ovviamente non permette loro d'incontrarsi ma, stranamente, lascia al marito completa libertà un solo giorno all'anno: il 3 dicembre.
Ed è in quel giorno tanto atteso che Myoken e Buko si possono finalmente incontrare.
...........
NOTA:
riporto esattamente ciò che è scritto a conclusione della leggenda:
"Buko è il dio drago di una montagna, Myoken la deificazione della stella polare.
Questa leggenda viene celebrata ogni anno in uno dei 3 più famosi festival del Giappone con carri allegorici."
Il centro della storia è la cittadina di Chichibu, dominata dal monte Buko che dà il nome all'omonima divinità.
Myoken è la dea del santuario di Chichibu, che è il luogo in cui s'incontra con l'amato, luogo contrassegnato da una tartaruga di pietra."
........
INTERPRETAZIONE.
In questa bella e particolare leggenda viene trattata, con uguale delicatezza orientale, una storia d'amore che non può avere "spazio", perché questo amore nasce in un contesto dove uno dei due protagonisti è sposato.
Storia vecchia come il mondo direte voi, ma il tema trattato dagli orientali non viene presentato con la "morbosità", né con il senso di colpa, e neppure con il giudizio negativo a priori, che verrebbe attribuito da noi occidentali ai due protagonisti.
Quello che viene messo in risalto, infatti, non è "la colpa" di Myoken per amare un uomo sposato, né lo è quella di Buko per essersi innamorato di un'altra donna.
Ciò che invece viene evidenziato, è la purezza e la profondità del sentimento che nasce e lega Myoken a Buko, e viceversa.
Ancora più particolare e insolita, è la reazione/soluzione che trova la moglie di Buko, la quale lascia a un amore così forte una possibilità: quella di concedere ai due un giorno all'anno (il 3 dicembre) per viversi il loro amore in totale pienezza e libertà.
Certo è una scelta non facile, ma a mio avviso totalmente priva di ipocrisia.
Non so se faccia realmente parte della mentalità giapponese questo comportamento.
Se è davvero così, lo trovo più apprezzabile di altri: parlo di quelli più usuali che, in una situazione simile, avverrebbe nel nostro mondo occidentale.
Almeno per quanto riguarda il nostro paese.
Da noi ci sarebbero, solitamente, 3 modalità:
1- la moglie, dopo le più diverse manifestazioni di rabbia o delusione a seconda del carattere, farebbe giurare al marito che mai dovrà rivedere, parlare, scrivere, pensare, a questa donna.
Il giuramento dovrebbe essere fatto su quello che di più importante c'è per il marito.
2- allontanerebbe di casa il marito per un tempo limitato come reazione punitiva (solitamente breve, per tornare quanto prima alle abitudini della quotidianità.)
3- la moglie si allontanerebbe di casa, o minaccerebbe di farlo, per un tempo altrettanto breve.
In genere, la vera e unica colpevole viene ritenuta soprattutto la donna, perché l'obbiettività femminile, in questo caso, non è molto frequentata.
È ovvio che la scelta di Suwa è molto "forte".
Forte perché richiede molto coraggio, determinazione, lucidità, da parte di chi la propone, ma se è veramente un "patto" per non tornare più sopra all'argomento, la ritengo una scelta più proficua.
Sicuramente più giusta del "perdonare", se poi il perdono è seguito da continui rinfacci o diffidenze.
In questo caso la scelta di Suwa si rivela un comportamento più onesto, sano, sincero, e anche più intelligente.
Questo perché i due forse non si vedranno più, rimanendo in attesa di quel 3 dicembre.
Una scelta quella di Suwa che prevede sia una possibilità che un rischio.
La possibilità, come a volte accade, è che togliere il "proibito", può rendere banale la storia.
Il rischio invece, se l'amore tra i due è vero e profondo, quel giorno da vivere potrebbe rafforzare il sentimento, e con lui il desiderio dato dall'attesa.
Attesa che non farà spegnere l'amore, ma che neppure darà luogo a sotterfugi, bugie, o quella sensazione di vuoto, che dà il distacco totale e forzato di un amore interrotto a cui non si è dato il tempo di esaurirsi.
Rendendolo, così, a volte eterno.
Monte Buko dal Hitsujiyama durante il Park Moss Festival
Non perderti gli altri post del nostro Blog, clicca su "segui" alla Home Page e diventa un nuovo follower!


Commenti
Posta un commento