Oceano Mare: conclusioni
Eccomi.
Continuiamo le considerazioni su un ultimo brano di Oceano Mare, per poi continuare con quelli tratti da altri 3 romanzi di Baricco.
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4- "Non è che la vita vada come tu te la immagini.
Fa la sua strada. E tu la tua.
E non sono la stessa strada.
Io non è che volevo essere felice, questo no.
Volevo...salvarmi, ecco salvarmi.
Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri.
Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti.
No. Sono i desideri che salvano.
Sono l'unica cosa vera.
Tu stai con loro e ti salverai.
Però troppo tardi l'ho capito.
Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti male.
È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più s'ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce.
Quando era troppo tardi io ho iniziato a desiderare.
Con tutta la forza che avevo.
Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare."
(Oceano Mare)
CONSIDERAZIONI.
"Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada.
E tu la tua.
E non sono la stessa strada."
Assolutamente vero.
È così.
Spesso, nella vita, ci facciamo tante aspettative che poi si rivelano illusorie.
Sogni che non si realizzano.
In realtà nessuno "pretende" di essere felice.
Non per sempre almeno.
La felicità è quella sensazione che a volte dura un attimo, altre qualche momento in più, ma è sempre un tempo breve.
Altrimenti si chiamerebbe serenità.
La sua forza è data appunto dalla sua breve durata, in caso contrario, perderebbe di valore come tutto ciò che diventa troppo scontato.
No, il personaggio del romanzo in realtà non parla di felicità, parla di "salvezza".
E ha capito che la propria salvezza non dipende da quanto sarà onesto, e buono, e giusto, nella vita.
O da quanto seguirà la strada del "dovere", sempre e soprattutto quella.
NO.
È la strada dei desideri che bisogna seguire.
Se si vuole la propria salvezza, quella è la strada.
Che, attenzione, non è egoismo: è salvezza!
Perché qui non si parla di desideri materiali, di ricchezze economiche, della "roba" di cui parlava il Verga per capirsi.
No, non è questo.
I desideri di cui si parla in questo brano del romanzo sono quelli che Shakespeare definiva "sogni da bruciare".
"Però troppo tardi l'ho capito" è la considerazione un po' amara di chi ne prende consapevolezza "dopo".
Perché la vita è così: imprevedibile e fuori controllo.
A volte Lei ti fa volare alto come il falco, ma all'improvviso tutto cambia, un'ala si spezza, e si scende, si precipita così, in caduta libera.
Allora devi fermarti, riprendere fiato, attendere che l'ala guarisca e si fortifichi, per poi riprendere il volo.
Ci vuole costanza. E crederci.
Forse raggiungeremo di nuovo l'altezza di prima e anche di più. Forse, invece, meno.
Ma l'importante è tornare a volare.
Ci vuole impegno per volare.
Bisogna volersi bene.
Seguire i propri desideri con l'onestà che ci dobbiamo, che non significa non avere rispetto per gli altri, ma dare la priorità a se stessi.
Che non è egoismo ma rispetto di sé, darsi la possibilità di stare bene per aiutare l'altro.
Penso al comandamento di Gesù: "ama il prossimo tuo come te stesso".
Allora non significa forse che il primo modello di riferimento d'amore dobbiamo essere noi?
Solo se amiamo noi stessi possiamo donarci all'altro in uguale misura, con fiducia.
L' importante è agire sempre con lealtà.
Ma a volte ci si fa ingabbiare dai sensi di colpa, se pensiamo di non essere come gli altri ci vogliono. Se temiamo di non corrispondere all'idea che gli altri si fanno di noi, e così, deludere!
È per questo motivo che spesso sacrifichiamo i nostri desideri :
"Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi immaginare."
Perché la vita punisce quando ci presenta il conto dei nostri comportamenti.
Quando ci fa rendere conto che, il tempo che abbiamo dietro le spalle, è più vasto e più lungo di quello che abbiamo davanti :
" Non se ne esce, quando era troppo tardi io ho iniziato a desiderare."
Ecco, occorre fare attenzione al tempo, perché LUI, il Tempo, scorre rapido come sabbia tra le dita.
Se lo sprechiamo, il rischio è di rispecchiarsi, poi, nella frase che abbiamo appena analizzato.
O come scrive Henry David Thoreau:
"... sbaragliare tutto ciò che non era vita, per non scoprire in punto di morte che non avevo vissuto."
Occorre imparare a vivere allora.
Concedersi i desideri del cuore.
Perché, quelli, sono i sogni da bruciare!

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