Alessandro Baricco e le sue opere
Vi propongo, come già fatto nei post precedenti su Bukowski, alcuni brani tratti dai suoi libri. Dal più famoso "Oceano Mare" ad altri forse meno conosciuti.
Di quest'ultimo, per chi non lo avesse mai letto, faccio un breve riassunto della trama.
..........
"Oceano Mare" racconta il naufragio di una nave Francese nell'oceano, al largo dell'allora Mauritania, nel 1816.
Gli uomini dell'equipaggio tenteranno di salvarsi con l'aiuto di una zattera.
Nel tragitto/avventura che compiranno sul mare, avverrà l'incontro e l'intrecciarsi di vicende che nascono dal relazionarsi di personaggi strani e particolari.
Per citarne alcuni: il professore Bartleboom, che vorrebbe stabilire "dove termina il mare".
O il pittore Plasson che dipinge esclusivamente con l'acqua del mare.
Tanti sono i personaggi che, sospesi sopra l'immensità dell'oceano, si ritrovano totalmente impotenti nelle "mani del mare", e all' inevitabile conseguenza della ricerca di sé che quella situazione crea.
Questa prigionia forzata, offre infatti, la libertà, che diventa obbligo, di guardare dentro se stessi.
Con questi "compagni di viaggio", un po' surreali, dove tante storie s'incontrano, Baricco usa il mare come metafora della vita.
...............
Ora, come già proceduto con lo scrittore poeta Bukowski, analizzeremo insieme, dal punto di vista psicologico, alcuni brani principalmente di questo romanzo, e ce ne sono davvero tanti nelle 240 pagine di questo libro.
Ma anche di altri suoi romanzi che, come per Bukowski, ho sentito più miei.
.................
1-" Volevo dire che io la voglio la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla tutta, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.
Ce la farò vero?"
(Oceano Mare)
2-"Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni."
(Oceano Mare)
3-"Sai cos'è bello qui? Guarda:
noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate.
Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, non un segno qualsiasi, niente.
Il mare cancella, di notte.
La marea nasconde.
È come se non fosse mai passato nessuno.
È come se noi non fossimo mai esistiti.
Se c'è un luogo al mondo in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui.
Non è più terra, non è ancora mare.
Non è vita falsa, non è vita vera.
È tempo.
Tempo che passa.
E basta."
(Oceano Mare)
4-"Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada.
E tu la tua.
E non sono la stessa strada.
Io non è che volevo essere felice, questo no.
Volevo...salvarmi, ecco salvarmi.
Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri.
Uno di aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano.
Sono l'unica cosa vera.
Tu stai con loro e ti salverai.
Però troppo tardi l'ho capito.
Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti male.
È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più s'ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce.
Quando era troppo tardi io ho iniziato a desiderare.
Con tutta la forza che avevo.
Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare."
(Oceano Mare)
5-" Un pretesto per tornare bisogna sempre seminarlo quando si parte."
(Oceano Mare)
6-"Lo vedi il destino? Tutto è già scritto eppure niente si può leggere.
(Castelli Di Rabbia)
7-" È uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai."
("Seta")
8- "È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai dentro. È il tuo posto ma tu non ci sei mai.'
("City")
..............
nel prossimo post il significato psicologico dentro alcune di questi brani.
Vi aspetto!
Commenti
Posta un commento