Ancora intorno a Bukowski
Eccomi, sono di nuovo con voi.
Se avete letto il post precedente, ricorderete sicuramente le 5 frasi di Charles Bukowski che vi ho riportato.
In caso contrario, se cioè non le avete lette, è un'ottima occasione per farlo: credo vi piaceranno per la loro profondità e verità, per la loro saggezza intrinseca.
Ho dato ampio spazio alla prima, perché la ritengo la più significativa, quella che meglio riassume il pensiero di Bukowski e la sua idea di "coraggio".
Ogni frase racchiude il suo ideale tutto personale, ma ricco di valore, di come vivere la vita in ogni sua manifestazione, ma con un continuo riferimento, a volte quasi ossessivo, a quel sentimento d'amore che, evidentemente, gli ha procurato molta sofferenza ma che, "con le mani nude e il cuore mezzo rotto", non ha mai rinnegato.
È un messaggio che dà a tutti, e che vale la pena di riportare per trasmetterne la saggezza che forse stupirà chi aveva di lui solo un'immagine negativa, di un essere chiuso in sé , nel suo alcolismo, come dentro un guscio di noce.
L'immagine di un ubriacone disperato, dipendente da una bottiglia e basta.
Chi leggerà le sue frasi, scoprirà che in questo uomo sicuramente difficile, difeso, all'apparenza duro, albergava in realtà una sensibilità e una profondità d'animo impossibili da non cogliere.
Vi riporto un altro "pezzo" dell'articolo che vi ho proposto già nel post precedente:
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"Charles Bukowski non era un uomo facile, né da leggere, né da amare, né da inquadrare.
Che della vita ha fatto di tutto tranne che sembrare un eroe.
Eppure proprio in mezzo a quella vita, in mezzo a lavori assurdi, sbronze epiche, amori andati male, ha saputo scrivere cose che oggi suonano più vere che mai.
Il suo coraggio non era da film di supereroi.
Il suo era il coraggio di chi affronta la vita con le mani nude e il cuore mezzo rotto.
A volte il vero coraggio è quello di lasciare perdere.
Di non scrivere quel messaggio.
Di non rincorrere chi si sta allontanando.
Di accettare che le cose vadano come devono, e che tu puoi comunque starci dentro anche a pezzi, anche con le tasche vuote, ma con la dignità INTERA. "
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Ecco, vi ho riportato un altro brano tratto dalla biografia e dalle opere di Bukowski, forse uno degli scrittori e poeti contemporanei più particolari e controversi.
Nato il 16/8/1920 ad Andernach in Germania, è figlio di un soldato americano di origini polacco-tedesche e di una emigrante della città di Danzica.
Nella frase:
"Sii gentile. Sii coraggioso. Sii una dannata meraviglia." troviamo ancora e sempre quella sorta di purezza d'animo che dà la priorità alla gentilezza e al coraggio.
L'espressione "sii una dannata meraviglia", reca in sé una immediata potenza, tale da entrare direttamente dentro il cuore di chi la legge, e farsi capire in quelle 3 parole.
"Sii una dannata meraviglia", forse non è una modalità raffinata, ma la sua intensità ha la capacità di arrivare a chiunque.
Altrettanta verità, e lotta, e determinazione nell'essere se stessi, anche se circondati dalla diffidenza degli altri, le ritroviamo quando scrive:
-"il coraggio è essere se stessi in un mondo che vuole cambiarti."
Oppure:
-"la cosa più coraggiosa che puoi fare è vivere una vita vera, non quella che gli altri si aspettano da te."
In queste parole ritroviamo quella "dignità INTERA" di cui parla l'articolo già riportato precedentemente sulla sua personalità così complessa, frastagliata, di facile incomprensione, ombrosa a tratti buia, che solo le sue poesie e i suoi scritti illuminano di luce improvvisa.
Come afferma nell'ultima delle frasi che ho scelto:
"scrivere è come sanguinare in pubblico", sono assolutamente d'accordo con lui quando dice che ci vuole un dannato coraggio per farlo.
Perché spesso è mettersi a nudo.
Spogliarsi della propria corazza, rischiando così di diventare un bersaglio.
Ma è anche, paradossalmente, l'unico rifugio, l'unico porto sicuro, quella tua isola che non c'è ma che diventa reale, per capire e fare capire ciò che sei davvero "dentro", nero su bianco.
E puoi rileggerti.
E accorgerti, così, che esisti.
Al di là di tutto e di tutti.


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