Una leggenda sulla "Curiosità" e anticipazioni sul prossimo blog



È un po' che non mi leggete.

Allora spero di rimediare con una leggenda che forse in molti conoscete: "Il Vaso Di Pandora".
Non so, però, se la conoscete in ogni suo particolare, ma, in base al racconto nella sua versione integrale, vi darò come sempre l'interpretazione di questa, entrando nel "cuore" del suo significato.
Buona lettura!
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PANDORA E IL VASO CHE NON SI DOVEVA  APRIRE.

Erano troppo cattivi e superbi gli uomini da qualche tempo.
Giove, il Nume che governava il Cielo e la Terra, ne era stanco, e decise di punirli.
Chiamò Vulcano, il fabbro dell' Olimpo, e gli comandò di fabbricare una donna.
Vulcano si stupì a tale richiesta, protestando che lui sapeva cesellare lo scudo di Minerva, o costruire l'armatura di Marte, ma una donna...
Giove però non volle sentire ragioni, disse che era stanco della malvagità umana, e gli disse di obbedire al suo ordine.
Vulcano tornò allora alla sua fucina, e iniziò a costruire la donna.
La plasmò con l'argilla dalla testa ai piedi e la fece diseccare.
Diede al corpo un' armoniosa perfezione, poi si dedicò al volto, e con le dita esperte le rese tratti dolci e colorì le guance di un rosa delicato.
Infine le diede come anima una favilla del fuoco divino che ardeva nei forni dell'Olimpo.
A quel punto la donna aprì gli occhi, sorrise, e si mosse camminando con infinita grazia.
Non aveva nulla da invidiare alle Dee dell'Olimpo!
Minerva le donò un bellissimo abito intessuto di gemme, e una cintura di perle con cui delineare la vita sottile.
Venere sparse poi sulla testa della fortunata ragazza le più irresistibili grazie femminili.
le Grazie, infine, le adornarono il petto e le braccia di gioielli.
Lo stesso Giove, prima di mandarla tra gli uomini, volle offrire il suo dono alla bellissima mortale.
Nel lasciarla andare le disse queste parole:
"Io ti metto nome Pandora graziosa fanciulla.
Il tuo nome significa la donna "di tutti i doni".
A quelli che hai già ricevuto io aggiungo il mio.
Eccolo: tu porterai questo vaso con te sulla Terra.
Esso contiene tutti i mali che possono fare soffrire, piangere, affliggere, e rovinare così, la felicità degli uomini.
Guardati bene, dunque, dall'aprirlo: tutti questi mali si diffonderebbero ovunque per il mondo, mentre invece chiusi lì dentro, rimarranno imprigionati in eterno senza nuocere ad alcuno.
Pandora ringraziò il Nume che la fece montare su di un cocchio dorato per scendere sulla terra, dove il Fato aveva già deciso per lei che avrebbe sposato un Re.
Tutto era perfetto quindi.
Ma...c'è un ma, come spesso accade anche nelle situazioni più propizie.
Nel caso di Pandora questo "ma" fu causato dalla sua curiosità.
A poco a poco, subdolamente, in modo sottile e infido, questa curiosità iniziava ad occupare la sua mente, fino a divenire una vera ossessione.
Cosa poteva contenere quello splendido scrigno donatole da Giove?
Uno scrigno così bello poi!
Cosa intendeva, il Nume, quando aveva nominato "tutti i mali"?
E quali erano poi questi mali?
E come erano fatti?
La curiosità montava ogni giorno di più, così, non riuscendo più a gestirla, decise che se avesse schiuso il coperchio appena appena un po', quella minima fessura che le avrebbe permesso di guardare dentro, non sarebbe successo niente di male.
Non poteva accadere niente di male per una cosa così piccola!
Così Pandora sollevò il coperchio, accostò il viso all'interno, e ... si ritrasse immediatamente inorridita!
Un fumo nero, denso, acre e maleodorante, uscì a folate dal vaso.
In esso fantasmi terrificanti prendevano forma, in quel buio sceso nel mondo a oscurare la luce del sole.
E apparvero tutti i mali: tutte le malattie, tutte le brutture, tutti i vizi, tutti i dolori, tutti gli orrori.
Pandora cercava invano di richiudere il coperchio del vaso, di trattenere i mali, e rimediare così alla sua disastrosa disubbidienza!
Ma il Fato, a causa della sua ingratitudine per tutti i doni ricevuti, solo per seguire la sua sciocca curiosità, si era ormai compiuto.
Da quel giorno la vita degli uomini fu resa precaria ed estremamente difficile da tutte le sventure scatenate dall'ira di Giove.
Quando tutto quel fumo immenso, denso, oscuro, finalmente svanì, Pandora si affacciò all'interno del vaso per vedere se era vuoto.
Nel fondo del vaso vuoto, era rimasto un piccolo e grazioso uccellino colorato di un tenero azzurro con le ali di un celeste ancora più intenso e iridescente: era la Speranza.
La Speranza, unico bene rimasto ai mortali, unico conforto per le eventuali sventure che li avrebbe colpiti.
Giove aveva così punito gli uomini a causa della curiosità di Pandora, ma aveva anche donato all'umanità un dolce e azzurro conforto: quella Speranza che non abbandona mai nessuno!
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INTERPRETAZIONE

È una bella Leggenda questa di Pandora, perché estremamente istruttiva su tanti argomenti.
-L'ingratitudine umana prima di tutto.
-L'incapacità di godere e accontentarsi di ciò che si ha.
-Il tradimento di una parola data.
-E, ancora, la curiosità.
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La curiosità di per sé non è negativa o pericolosa intendiamoci, anzi, se usata in modo sano è una grande forza motrice per l'apprendimento.
Ma può diventare pericolosa a seconda di come viene esercitata, e del contesto in cui si manifesta.
Se la curiosità è una propensione alla ricerca di qualunque tipo d'informazione, anche quelle inutili, può rivelarsi dannosa.
La curiosità negativa è quella che ci spinge a ottenere informazioni per poi utilizzarle per secondi fini, e non per la semplice voglia di conoscere.
Pandora è l'esempio più lampante ed evidente di una persona con una curiosità non sana, che si è dimostrata poi estremamente negativa e foriera di tutti i mali del mondo.
Per fortuna rappresenta solo un monito per tutti, e non una verità assoluta.
Ma non è della curiosità che volevo parlarvi, bensì di un argomento assolutamente più profondo, positivo, motore come nessun'altro per permetterci di andare sempre avanti nel percorso della vita: la Speranza.
Percorso non sempre facile, non sempre "rettilineo", spesso pieno di curve, di ostacoli improvvisi, di salite e risalite, di "strade chiuse", tratti che si restringono quando meno te lo aspetti in sentieri aspri e scoscesi, e ancora, avvallamenti, e ...
E tanto altro.
Ma è sempre vita.
Strada da percorrere senza mai abbassare la testa, né rallentare il passo.
Con coraggio, fiducia, determinazione, e tutto questo è trainato dalla Speranza.
Speranza che tutto ciò a cui aspiriamo, anche se difficile, si realizzerà.
Che riusciremo nell'intento.
Ma della speranza vi parlerò in un post a parte, come merita questo fondamentale stato d'animo, custode e salvezza di ogni essere umano.
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