La saggezza delle favole - Le due zucche
Un fiume, aumentato per la piena, sommerse un orto e strappò via erbe e piante.
Tra l'altro sradicò due grosse zucche trascinandole con violenza nella sua corrente.
Le zucche galleggiavano, ma una più facilmente dell'altra che, essendo più pesante, emergeva appena dai flutti.
La prima se ne inorgoglì, e prese a deridere la sorella:
-Non ti vergogni? Hai paura fifona? Guarda me, come nuoto bene e come mi tengo a galla!
Guarda, quasi gareggio con l'onda!
Ma un ranocchio che era nelle vicinanze, ben abbarbicato su di un sasso a ridosso del fiume, la sentì, e intervenne a favore della zucca che era stata mortificata dalla sorella.
-Non ti insuperbite mia cara! -le disse- sai perché sei così brava a rimanere a pelo dell'acqua, perché galleggi meglio?
Perché sei vuota!!!
Quanta gente nella vita galleggia per lo stesso motivo ...
..................
INTERPRETAZIONE.
Mi piace molto la breve favola de "Le due zucche" perché è molto significativa di un tema che voglio proporvi, e che è molto "praticato" al giorno d'oggi: l'Arroganza.
Arroganza che è molto differente dall'autostima, differenza che vi chiarirò.
Ma andiamo per gradi.
L'arroganza è un comportamento dettato da un sentimento di superiorità nei confronti altrui, nonché di presunzione.
Questo atteggiamento si basa sull'Ego e sull'orgoglio di persone che ritengono di avere una consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità, evidenziando e sottolineando tutto questo attraverso azioni e parole.
L'atteggiamento di una persona arrogante è spesso aggressivo, unito ad una incapacità di ascoltare le idee altrui, o al contrario, sminuendole.
In alcuni casi ne mostra perfino disprezzo.
L' arroganza può essere un meccanismo di difesa in quelle persone che in realtà hanno una bassa autostima, e proprio per questo motivo, sviluppano un comportamento che li faccia sentire più forti.
L'individuo arrogante, inoltre, dà per scontato ogni complimento possa venirgli rivolto ritenendolo ovvio.
Affine a questo sentire, ma differente, è l'Autostima.
Essa rappresenta l'insieme delle valutazioni che un soggetto fa di sé, nella propria totalità.
I problemi rispetto a questo ambito sono soprattutto due. Possono nascere se l'autostima è bassa: svalutazione di sé, senso di inadeguatezza, forte sofferenza alle critiche.
Al contrario, se questa autostima è esagerata, troviamo una grandiosa immagine di sé e una svalutazione dell'altro.
La differenza sostanziale tra un soggetto arrogante e chi ha una alta autostima, è che il primo si sente superiore a tutti, mentre il secondo non si sente inferiore a nessuno.
Sono in ogni caso tematiche narcisistiche: eccessivo amore verso se stessi o, al contrario, assenza di amore e di considerazione verso di sé.
L'individuo arrogante ritiene di essere l'unico o il migliore a potere svolgere qualunque compito, al contrario di colui che ha autostima e ritiene semplicemente di poter riuscire se mette in gioco tutte le sue capacità.
Come scrisse Benjamin Franklin:
"L'arroganza crea più nemici in un giorno che l'umiltà in un anno".
Questo per quanto riguarda l'interpretazione della favoletta, breve ma carica di un significato più che evidente.
A livello sia personale che professionale ritengo che, troppo spesso ed erroneamente, la leggerezza viene scambiata per superficialità e "pochezza", mentre certe pesantezze -di eloquio come di comportamento- vengono facilmente ritenute segno di profondità.
Ma occorre sempre fare molta attenzione anche al contrario: a volte la leggerezza è davvero solo superficialità, così come certa apparente pesantezza, è davvero l'espressione di una profondità d'animo.
Come appunto spiega la nostra amica rana nella fiaba delle nostre due sorelle zucche!
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