Magritte e la Psicanalisi

 



Nei confronti della psicanalisi Magritte è ironico e la tiene a debita distanza.
Non superò mai l'avversione che provava nei suoi confronti.
Egli credeva che il mistero del mondo fosse oltre la portata degli psicanalisti:
"nessuna persona sensata crede che la psicanalisi potrebbe chiarire il mistero del mondo. La natura del mistero è tale da annichilire la curiosità".
Questo è il pensiero dell'artista.

Nella paura di essere frainteso sottovaluta il fatto che l'indagine psicanalitica può accostarsi al processo della creatività.
L' opera di Magritte si presta facilmente alle interpretazioni dei freudiani: preferisce nascondere il viso con un panno (come accade per la madre quando si annegò).
Cela l'espressione dietro una mela.
Preferisce seguire alle spalle ( vedi Poe nell' Uomo Della Folla).
Mette un uomo davanti a uno specchio, e questo ne riflette le spalle (vedi allegato).
Magritte non ama lo sguardo o gli occhi di Van Gogh, che si osserva allo specchio penetrandolo con lo sguardo.
Magritte fa diventare lo specchio un occhio e l'occhio uno specchio.
Perché l'occhio non penetra: nasconde, riflette, respinge.

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