Vincent: i colori di un'anima fatta di stelle



Forse alcuni di voi penseranno che una canzone abbia poco a che fare con la nutrizione, ma io sono -per mia natura- una psicologa che si occupa non solo di mente, ma soprattutto di anime da ascoltare, e da provare a "ricucire".
Per questo motivo voglio regalarvi una canzone intitolata "Vincent", scritta e interpretata da Don McLean, dedicata al mio pittore in assoluto preferito: Vincent Van Gogh.
Lo definisco un "regalo" perché non so se tutti la conoscono.
In questo caso credo che le sue parole siano, oltre un balsamo per curare ferite, anche un buon "cibo" per nutrire l'anima di chi si sente inadeguato.
Buona lettura!



VINCENT


Stellata, notte stellata
Colora la tavolozza di blu e grigio
Guarda fuori, una giornata d'estate
Con gli occhi di chi conosce l'oscurità della mia anima...
Ombre sulle colline
Disegna alberi e narcisi
Cattura il venticello e la brezza
dell'inverno
Nei colori delle terre innevate, simili a lino.

Ora capisco,
Cosa provasti a dirmi
E come hai sofferto per la tua salute
E come hai provato a liberarli
Non ti ascoltavano, non sapevano come fare.
Ma forse, adesso, ti ascolteranno

Stellata, notte stellata
Fiori di fuoco, che scintillano fiammanti
Nuvole a spirale, in una nebbia
violetta
Si riflettono negli occhi blu di Vincent
Colori che cambiano sfumature
Mattino sui campi di grano color ambra
Facce stanche, allineate nel dolore
Sono consolate dall'amorevole mano dell'artista.

Ora capisco,
Cosa provasti a dirmi
E come hai sofferto per la tua salute
E come hai provato a liberarli
Non ti ascoltavano, non sapevano come fare
Ma forse, adesso, ti ascolteranno

Perché non riuscivano ad amarti
Eppure il tuo amore era sincero
E quando non avevi più speranza dentro,
In quella notte, notte stellata
Ti sei tolto la vita, come gli amanti spesso fanno...
Ma ti avrei detto Vincent:
Questo mondo non è mai stato abbastanza
Per una persona bella come te

Notte, notte stellata
Ritratti appesi in stanze vuote
Teste senza cornici in muri senza nome
Con occhi che scrutano il mondo e che non possono dimenticare Come gli sconosciuti che avevi incontrato
Uomini senza un soldo, vestiti di stracci
Spine d'argento, un rosa color sangue
Bugie sbattute e rotte sulla prima neve.

Ora credo di sapere
Cosa provasti a dirmi
E come hai sofferto per la tua salute
E come hai provato a liberarli
Non ti volevano ascoltare, non ascoltano neanche adesso.
Forse non ascolteranno mai...
(Don McLean)












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