Peter l'Egoista - Interpretazione


Per analizzare le caratteristiche di "superficialità e Immaturità", ho rivisitato la fiaba di "Peter Pan e l'Isola Che Non C'è", partendo dai personaggi principali, e cioè Peter e Trilli.

Facciamo una doverosa chiarezza tra la superficialità e l'immaturità che oggi più che mai caratterizza tanti adulti, e quella che è invece il segnale di una vera e propria patologia.
La sindrome di Peter Pan, scientificamente chiamata "neotemia psichica", è quella situazione in cui una persona adulta si rifiuta di crescere, perché diventare adulti significa accettare di assumersi responsabilità.
Si rifiuta di "stare" e quindi di operare nel mondo degli adulti, ostinandosi a rimanere fermi in quello dell'adolescenza.
Peter simboleggia la spensieratezza e il disimpegno più totale.
"l'Isola che non c'è" diventa così un luogo non luogo, la metafora di un mondo ideale che si contrappone alle difficoltà della quotidianità del mondo reale.
Questo per quanto riguarda la patologia psicologica.
Ma l' egoismo e la superficialità che ho voluto rappresentare nella fiaba/racconto, rivisitata appunto per descrivere certe caratteristiche, riguardano una categoria di persone -prevalentemente di genere maschile- anche se ovviamente neppure le donne ne sono esenti.
Superficialità e Immaturità si associano spesso all'egoismo.
La persona egoista tende a pensare principalmente a se stessa senza considerare le necessità altrui, convinti che tutto ciò che fanno e dicono sia sempre giusto.
Così, anche nella vita affettiva e nei rapporti d'amore, gestisce la relazione secondo i suoi bisogni negando quelli dell'altro che si sente ignorato e non compreso.
Così come ha spesso la tendenza egocentrica di colpevolizzare l'altro, se qualcosa va storto o non rispetta le sue esigenze.
Ho rivisitato la fiaba inventando un evento che ferisce profondamente Trilli, la sua compagna di avventure e di volo, per fare capire meglio quanto può fare male in un rapporto di coppia, o anche di profonda amicizia, la superficialità e il disimpegno dell'altra persona.
Trilli nutre un amore e una fiducia immensa per Peter.
Crede in lui.
Si dice che ogni volta che non credi qualcosa muore, così come ogni volta che ci credi, qualcosa rinasce.
È per questo motivo che è fondamentale non tradire mai la fiducia che ci viene riposta.
"...seconda stella a destra questo è il cammino, e poi dritto verso il mattino".
È la frase che Peter dice a Wendy per indicare la strada per L'isola.
È anche la stessa che Edoardo Bennato riporta nella sua canzone "L'isola che non c'è", insieme a una frase che può chiarire ulteriormente cosa rappresenta:

"...e ti prendono in giro se continui a cercarla.
Ma non darti per vinto perché
chi ha già rinunciato, e ride
alle spalle
forse è ancora più pazzo di te."

Perché l'isola è la capacità di sognare, il bisogno dell'utopia.
Di credere nei sogni come forza trainante della vita.
E allora va bene illudersi.
Credere in un angolo del proprio cuore che l'Isola invece c'è, che esiste, ed esiste anche quella polvere d'oro che circonda la piccola Trilli, e perfino che con un pensiero felice si può volare.
Ma, quando ci relazioniamo con qualcuno, occorre farlo con onestà, alla stessa maniera, con lo stesso gioco, ma anche con la stessa maturità, senza egoismo né superficialità.
Peter sa volare, afferrare le stelle, accogliere "bambini sperduti", e diventare il loro capitano.
Ma è anche colui che perde la sua ombra, perché "l'ombra" è il lato opposto del positivo.
Che ci fa vivere quelle emozioni che in Peter Pan restano alla superficie, perché non vuole entrare nella profondità dei sentimenti.
Perché i sentimenti danno emozioni intense nel senso positivo ma anche negativo.
Non si tratta di rimanere bambini o rifiutare di diventare adulti, ma avere la capacità di stare nel mezzo.
Senza ingannare, senza egoismo, senza usare o manipolare l'altro, ma con la parte migliore di Peter: la leggerezza.
In fondo la Fantasia è l'astronave che più di tutto ci porta oltre le stelle, oltre la luna, oltre l'arcobaleno.

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