Ghosting - Il principe e la bambina dai cento sguardi


Il principe e la fanciulla dagli occhi di bambina si erano incontrati tra due ponti, tra due fiumi, tra due sponde.

I capelli di lei erano simili ad un fulvo mantello posato sulle spalle.

"Oh mio principe - disse stupita - eccovi qui, ricamato come un blasone. Avete capelli pieni di sogni. Vi saluto principe di Cornovaglia, poichè io sono la vostra ancella ritornerò da voi, attendetemi alla locanda del Salta-locusta."

E se ne va.

Scappa ridendo tra i cespugli.


Alla locanda del Salta-locusta il principe vestito di nero si siede e attende.

"Olà, signore, dov'è dunque il vostro paradiso, così lacero di graffi come siete.

Avete forse lasciato la bambina dai cento sguardi al riparo di una ninfea o l'avete abbandonata alla deriva senza timore?

Verrà a svegliarvi di notte, statene certo.

Ha la memoria come un oceano e la sua corsa è cara al vento."

Alla locanda del Salta-locusta, dove il mare è come un mantello di raso blu andato sposo ad una stella, il principe deluso dalla vana attesa, si alza in piedi per andarsene.

"Andate pure al vento e alla pioggia! Ma dimenticate forse che la fanciulla dai cento sguardi è già sotto la vostra pelle? E' un tatuaggio sulle vostre dita. No signore, non ci potrete fare niente."

Intanto lei, dolce ma incostante creatura, lei se ne va correndo da un capo all'altro della foresta.

Ha capelli ribelli da adolescente e occhi di donna.

Tutti quelli che incontra li guarisce.

Si alza ed è l'aurora.

Abbassa gli occhi ed è la notte.

Regna: il suo trono è fatto di muschio e di rugiada.

Indomita come il vento, nessuno può legarla a sè.

"Come posso amare io che non assomiglio a nessuno?.

Io aspetto un'accoglienza più larga di un petto, una tenerezza che sfiora la pelle, una fiducia nel fuoco, nell'acqua e nella notte.

Poichè voglio sentimenti profondi senza rive ghiaiose nè pozzanghere d'acqua.

Voglio una brace mai provata, mai toccata.

Una grandezza di fiamma che resti fiamma.

Voglio un tempo senza fine.

Ma voi - principe - voi non avete occhi, non abbastanza cuore, nè abbastanza musica in esso.

Non parliamone più.

Addio gente vaga e leggera."

E se ne va così, divaricando la nebbia, errando tra due fiumi.

E sparisce tra gli alberi che attraversano la notte.

Già sopravvivono solo mille lucciole che rosicchiano la notte, finché non rimane che il giorno.


Cammina il principe.

All'improvviso si sente solo.

Sa che non potrà più incontrare i mondi misteriosi che aveva intravisto negli occhi della fanciulla dai cento sguardi.

Poi, il mattino si posa sopra alle sue spalle curve.

Che fare di un tempo senza eccessi?

E il sole tramute le sue lacrime in cristalli di sale.




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